domenica 30 dicembre 2012

"Il Seggio Vacante": cosa viene dopo Harry Potter

Ovviamente la recensione contiene spoiler del romanzo u.u


"La ricompensa per aver dovuto sopportare quell’esperienza era il diritto di raccontarla agli altri"

Insomma, ecco il romanzo che tutti stavano aspettando. Per diffamarlo, per difenderlo, per leggerlo con prudenza, o forse con cieca fiducia. Non è certo facile reggere il confronto con una saga che diverrà un classico della letteratura (fate passare qualche decennio e lo diventerà) e, anzi, il confronto è meglio non porselo nemmeno (beh, più o meno: per certe "questioni" è veramente inevitabile, ma ci arriverò più avanti): tra l'altro, molto saggiamente, la Rowling (o, come la chiamano molti fan, "zia Jo". Anch'io sono una sua fan - anzi, "fan" è riduttivo, dato che Harry Potter è stato il romanzo che mi ha aperto il mondo dei libri, e anche solo per questo le devo moltissimo - ma continuo a chiamarla molto freddamente "Rowling"), dicevo (scusate, so che scrivo delle parentesi lunghissime, ma è più forte di me. Ecco, lo sto facendo di nuovo, pardon), dicevo (2), molto saggiamente la Rowling ha deciso di sperimentare un genere molto diverso dal fantasy e non certo diretto ad un pubblico di bambini. Tale libro - "Il Seggio Vacante", appunto - viene spesso etichettato come "giallo"... ma non è affatto un giallo. Almeno, non come tradizionalmente si intende un "giallo".

Mi spiego: in un giallo, se non si tratta di furti, c'è un omicidio. Un personaggio muore perché qualcun altro ha deciso di ucciderlo. Bene, anche nel "Seggio Vacante" un personaggio, Barry Fairbrother, muore prematuramente, ma non perché c'è un assassino dietro: infatti muore a causa di un aneurisma celebrale. Certo, è una morte improvvisa e inaspettata che influenzerà l'intera cittadina di Pagford, ma la trama del libro non si muove per cercare un assassino. "Giallo" è una parola che fuorvia moltissimo e che crea un diverso tipo di aspettative: appena ho letto che la Rowling avrebbe scritto un giallo, ho pensato a quel suo modo di costruire dall'inizio alla fine trame molto intricate, svelando in maniera magistrale misteri e colpi di scena e lasciando di stucco il lettore, che pensa, sbigottito: "Oddio, e lei ce l'aveva in mente fin dall'inizio!" (sono ancora scioccata dal fatto che Crosta sia in realtà Peter Minus, a distanza di anni).
La trama di "Il Seggio Vacante" invece si muove in un modo completamente differente... ma non so verso dove. Certo, il romanzo finisce con una doppia morte devastante, ma... Non so, è una morte che non conclude del tutto le vicende avviate dalla morte di Barry: certo, quasi tutti i personaggi cambiano radicalmente o si rendono conto che non potranno condurre la stessa vita di prima, ma... Non saprei, è come trovarsi con un libro a metà (e già non è certo corto...). La maggior parte del romanzo ruota intorno al "seggio vacante" del titolo (Barry Fairbrother faceva parte del Consiglio comunale di Pagford) e c'è una certa competizione elettorale, ma il "vincitore" è colui che, purtroppo, aveva più chance fin dall'inizio. Quindi non è nemmeno una storia che parla di elezioni. In effetti, "Il Seggio Vacante" è il quadro perfetto della società, delle ipocrisie e del perbenismo di facciata di una cittadina tradizionalista come Pagford, in contrapposizione con la più giovane e moderna Yarvil. E non a caso parlo di "quadro": nel romanzo ogni elemento è al suo posto, perfettamente in equilibrio, come una natura morta ben studiata. In effetti, il problema è che la trama è così equilibrata che solo durante le ultimissime pagine ti accorgi che il libro sta per finire, come se, nel dipingere questa natura morta molto dettagliata, la Rowling avesse raggiunto ad un certo punto la fine della tela, da un momento all'altro, e che quindi il romanzo abbia dovuto concludersi per forza di cose. A pensarci bene, un finale c'è anche al di là di questa doppia morte e coincide con l'evoluzione finale dei personaggi, ma... Non so, sono rimasta con l'amaro in bocca. E non perché manca un happy ending (non me lo aspettavo nemmeno), ma perché non ho avuto quella sensazione di "concluso".

Comunque, al di là del genere (che definirei "tragicomico"), lo stile della Rowling è perfettamente riconoscibile, in particolar modo nella caratterizzazione dei personaggi: con una scelta che ricorda un po' Jane Austen, la Rowling ha saputo svelare con ironia e humour inglese le sottili verità del comportamento umano, dando vita a personaggi molto simili ai Dursley, piccole macchiette di una società limitata che non vede al di là del proprio minuscolo mondo.


Comunque, di cosa parla "Il Seggio Vacante"?
Volendo, già dalla prima pagina è possibile trovare due riferimenti ad Harry Potter: ma sono due riferimenti fuggevoli, non influenti per la trama per romanzo e che si esauriscono subito nel prologo. Infatti il primo personaggio che incontriamo nella storia (e che morirà dopo poche righe) si chiama Barry Fairbrother, nome non molto diverso da "Harry". Inoltre tale Barry muore proprio nel giorno del suo diciannovesimo anniversario di matrimonio, e tutti i fan di Harry Potter sanno che il diciannove non è un numero qualunque. Insomma, sono piccole cose che i Potterheads non posso fare a meno di notare, che siano state volontarie o meno.
Comunque, la morte di Barry Fairbother (già tragica di per sé, dato che lascia una vedova, Mary Fairbother, e ben quattro figli: Fergus, le gemelle Niamh e Siobhan, e Declan) non fa che rivelare la crisi interna della cittadina di Pagford, da anni in disputa con la città di Yarvil a causa del quartiere dei Fields, popolato dal ceto più basso della società e che i pagfordiani convinti detestano perché abitato da drogati e da famiglie bisognose di un sussidio economico. Questo quartiere, anche se voluto da Yarvil, è stato costruito nel territorio di Pagford e ora buona parte dei suoi abitanti vogliono che passi sotto la giurisdizione della città rivale. Barry Fairbrother, abitante di Pagford cresciuto però nei Fields, sosteneva questo quartiere perché dà la possibilità ai suoi giovani di frequentare la stessa scuola degli adolescenti di Pagford. Dalla parte di Fairbother ci sono Colin e Tessa Wall, rispettivamente direttore e psicologa della scuola in questione, e Parminder Jawanda, medico e membro del Consiglio e moglie dell'uomo più attraente di Pagford, Vikram. Ad essere contro i Fields invece sono Howard Mollison, primo cittadino di Pagford, sua moglie Shirley e il figlio Miles. A candidarsi ancora per il seggio sarà Simon Price, padre e marito violento che però sarà ben presto fuori gara. La vicenda gira intorno a questi personaggi, coinvolgendo anche i loro figli adolescenti: Stuart (detto "Ciccio"), figlio adottivo di Colin e Tessa, Andrew Price (migliore e unico amico di Stuart), e Sukhvinder, terza figlia dei Jawanda e vittima del bullismo di Stuart. Si aggiungono anche Krystal Weedon, figlia di una tossicodipendente che rischia di non riuscire a mantenere la custodia della figlia e del piccolo Robbie, e Gaia Bawden, figlia di un'assistente sociale da poco trasferitasi a Pagford per instaurare una relazione più seria con Gavin Hughes, ex collega di Barry.

 “Ciccio cominciava a pensare che sarebbe bastato capovolgere, l’una dopo l’altra, tutte le opinioni convenzionali per ottenere la verità. Voleva attraversare labirinti bui e combattere con le sconosciute creature che li abitavano; voleva rompere il guscio della pietà e scoprire l’ipocrisia; voleva infrangere tabù e spremere saggezza dai loro cuori sanguinanti; voleva raggiungere uno stato di grazia amorale e ricevere il battesimo dell’ignoranza e della semplicità”.

I Mollison per certi versi sono molto simili ai Dursley e, anche se possono essere scambiati per persone cortesi e socievoli, in realtà sono abbastanza "velenosi" da essere sollevati dalla morte di Barry. Howard, proprietario di una macelleria e di un pub, spingerà il figlio Miles a candidarsi per il seggio in modo da mantenere la "pace" a Pagford. Non è d'accordo in proposito la moglie di Miles, Samantha, che non riesce più ad amare il marito a causa dell'ambiente opprimente di Pagford. Simon Price, invece, decide di candidarsi solo per accettare "bustarelle", come faceva Barry (anche se questa informazione si rivelerà una menzogna), ma ben presto è costretto a ritirarsi e addirittura a trasferirsi da Pagford. Questo perché Andrew, suo figlio, è ormai stanco di sopportare i malumori del padre e decide quindi di vendicarsi scrivendo un post anonimo sul sito del Comune, accusandolo di furto e di lavoro in nero. Il messaggio fa scalpore non tanto per il contenuto, ma per la sua firma: Andrew infatti usa come nickname "Il Fantasma di Barry Fairbrother".
Nessuno sa chi sia con certezza il fantasma, anche se i "pro-Fields" pensano sia opera di Howard Mollison. Solo Stuart sa che è stato Andrew a scrivere quel messaggio e, in un attacco di collera contro il padre, decide di fare la stessa mossa dell'amico. Anche Sukhvinder agirà allo stesso modo contro la madre Parminder (che la crede una stupida incapace), scatenando quindi un giro di vendette dei figli contro i genitori: e questi ultimi non sospettano minimamente di loro (solo Tessa sospetta di suo figlio).
Nel frattempo, Krystal Weedon cerca di convincere la madre Terry, con le buone e con le cattive, a smettere di drogarsi in modo da non essere nuovamente espulsa dal Centro di Tossicodipendenza. Intanto, come meglio può, cerca di occuparsi del fratellino Robbie, anche se nel frattempo subisce la morte di Barry (l'unico che credeva veramente in lei, coinvolgendola nella squadra di canottaggio) e di sua nonna. Instaura anche una relazione con Stuart, anche se lui, oltre che al sesso, è interessato soprattutto all'ambiente malfamato della ragazza.

Alla fine a vincere le elezioni è Miles Mollison, l'unico a non essere stato "boicottato" dal Fantasma di Barry Fairbrother. Allo stesso tempo, però, Howard ha un secondo infarto a causa dell'obesità da cui non si riprenderà facilmente, sua moglie Shirley scopre che ha avuto da sempre una relazione con la collega Maureen e il piccolo Robbie muore annegato nel fiume di Pagford, mentre Krystal aveva un rapporto con Stuart. Sukhvinder cerca di salvare il bambino, senza successo, rischiando ella stessa la vita e diventando una vera e propria eroina, riabilitata agli occhi della madre. Krystal, però, non riesce a reggere il peso della perdita - specie perché la madre è ritornata a drogarsi - e decide di suicidarsi. Il libro, infatti, finisce con il funerale dei due fratelli Weedon.
Insomma, un finale dolceamaro, anzi, più amaro che dolce, in cui certi equilibri di famiglia vengono ritrovati (per Miles e Samantha, per Parminder e Sukhvinder) e altri perduti per sempre (per Howard e Shirley e i Weedon), molti personaggi sono costretti a cambiare (Stuart) e altri decidono di ricominciare tutto da capo (Mary Fairbrother e i Price).

Giudizio eXtremo: la Rowling dà prova di essere una grande scrittrice, ma il romanzo non convince fino in fondo. 

3 commenti:

  1. Ooook sicuramente non leggerò mai questo libro dopo la tua recensione (sia perchè mi sono spoilerato il finale sia perchè non è il mio genere). Però mi dispiace che il libro non si esattamente il massimo. Pensi che se non fosse stata lei a scriverlo sarebbe stato più apprezzato o è proprio strutturato volutamente in maniera tale da lasciare l'amaro in bocca?

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    1. Penso che la Rowling sapesse quello che scriveva, il suo finale non è un errore da principianti, è proprio una scelta narrativa. Che però a me è piaciuta fino ad un certo punto xD anche se per certi personaggi si è raggiunta una conclusione, per altri invece c'è un finale veramente aperto... Non è scritto male, ma... boh. A quanto ho capito, però, il suo prossimo libro cambierà ancora genere: si vede che sta cercando la strada più adatta. Insomma, probabilmente ha scritto questo libro per dimostrare che è un'autrice in grado di scrivere molto bene, anche se la storia non è potente quanto quella di Harry Potter. Ora deve trovare solo un nuovo contenuto adatto a lei.

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  2. A ok, ma spero che alla fine non si metta a scrivere harmony xD

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